L’articolo esplora la storia personale del nostro fondatore, Giotti Singh, raccontando l’arrivo in Italia, i suoi sette anni di gavetta e l’intraprendenza di creare Haveli assieme alla moglie Rubel. Un dettaglio emozionante? Le posate in ottone e alcuni oggetti del ristorante provengono dalla loro dote nuziale, a testimonianza di come famiglia e cucina si fondano indissolubilmente.
L’articolo celebra il nostro ristorante (il cui nome “Haveli” significa “reggia” in hindi e urdu) per la sua capacità di incantare gli ospiti e per l’impegno nell’usare prodotti freschi a “chilometro zero” come gli ortaggi toscani, pur conservando l’autentica “miscela di spezie” di famiglia.
Viene data anche risalto alla passione dello Chef Giotti per i whisky (soprattutto Single Malt e Samaroli) e per la sua volontà di rappresentare tutte le diverse cucine dell’India, un tema centrale nel volume “Haveli: l’India nel piatto”.
Ti invitiamo caldamente a leggere l’articolo completo per conoscere l’uomo dietro la magia, il suo percorso che si intreccia con la realtà fiorentina e l’ospitalità tutta indiana che rende Haveli unico.