alla scoperta di uno scrigno pieno di delizie: la frutta indiana.


L’India è un paese meraviglioso. In questi mesi abbiamo imparato a conoscerne caratteristiche, tradizioni e gusti. Oggi vogliamo portarvi di nuovo sul sentiero del gusto, un sentiero fatto di piante rigogliose che donano frutti coloratissimi e profumati, tutti da assaggiare.

 

conosciamo la frutta indiana

Cominciamo da un frutto che tutti conosciamo, ma che in India viene consumato in molti più modi che da noi: il cocco. Siamo abituati a consumarne la polpa, quando è matura, ma in India la noce di cocco viene venduta anche quando è verde e acerba, per poterne bere il succo. 

Col cocco si possono preparare moltissime ricette, sia dolci che salate, è un frutto che non può assolutamente mancare in una cucina indiana che si rispetti.

C’è un frutto poi di cui l’India è la capitale mondiale indiscussa: il mango. Il paese infatti è il primo produttore al mondo di questo aromatico frutto, e ne consuma anche in gran quantità. Esistono più varietà di mango, adatte ad utilizzi diversi: il chosa, giallo e allungato, viene usato per il succo; il dashaheri, più tondo, è così morbido che quando è ben maturo viene consumato pressando la polpa attraverso la buccia, e bevuto attraverso un foro; un’altra qualità di mango è il langra, dalla buccia verde e dalla dolcissima polpa arancione. Il mango è un re anche della tavola indiana, impiegato sia al naturale che in moltissime ricette, dal lassi al chutney, dai sughi alle insalate. 

 

Passando a un frutto indiano meno noto, come si può non parlare del jackfruit? È il frutto più grande in natura! Tipico dell’India del sud, il jackfruit può superare anche i dieci chili di peso… niente male! Oltre a essere grosso, ha una buccia verde piuttosto dura che nasconde al suo interno i dolcissimi frutti dall’intenso color giallo/arancione. È molto profumato, quasi caramellato, e anche questo frutto viene utilizzato in ogni tipo di ricetta: in India, oramai è chiaro, la frutta ricopre un ruolo molto più centrale nella cucina, non essendo riservata a fine pasto o come dessert, ma essendo utilizzata in moltissime ricette, anche salate, diventa protagonista di tutto il pasto.

Altro frutto meno noto, ma non del tutto sconosciuto, la carambola, o Star fruit. Deve il suo nome alla sua particolarissima forma: le fette di questo frutto infatti sono delle perfette stelle! La carambola, succosissima e interamente commestibile, viene mangiata così com’è, ma viene anche utilizzata in cucina, anche come guarnizione grazie alla sua forma così unica. È ricca di potassio e di vitamina C, un frutto bello e buono!

 

Infine, un frutto indiano dalla forma davvero particolare: la mano di Buddha, che altro non è che… un cedro! Ma un cedro dalla forma unica, non rotondeggiante o oblunga come gli altri agrumi, ma assomiglia proprio a una mano con tante dita affusolate, dalla buccia di un bel giallo intenso. La mano di Buddha è profumatissima, agrumata, dal sapore simile al cedro; il frutto però ha pochissima polpa, ma è quasi solo scorza, ed è proprio questa che viene consumata, prevalentemente candita. Ma non solo. Come altri frutti, la mano di Buddha viene utilizzata in cucina per moltissime ricette sia dolci che salate, carne, pesce e primi piatti, ma viene anche usata per digestivi e liquori.

Speriamo che questo viaggio nell’esotica frutta indiana vi sia piaciuto e vi abbia incuriosito, vi aspettiamo nel prossimo articolo per altre avventure culinarie.

 

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