la bevanda nazionale indiana

 

Parliamo di tè, che si porta dietro una tradizione antichissima

 

 

Buon Anno nuovo cari amici! Speriamo che abbiate passato le festività nel migliore dei modi possibili.

Noi siamo stati con la nostra grande famiglia allargata, staff e clienti, e non potevamo essere più soddisfatti di così. Iniziamo il nuovo anno raccontandovi di una tradizione piuttosto antica, vi parliamo della bevanda nazionale indiana, il .

Ne esistono di moltissimi tipi diversi, aromatizzati nei modi più disparati: tè nero, tè bianco, tè verde…Una scelta ampissima che soddisfa tutti i palati. Ma in India il tè per tradizione è uno solo, il chai, o masala chai, tè nero con latte e zucchero, aromatizzato dalle spezie più profumate, e viene consumato in tutte le parti del Paese.

come nasce l’usanza di bere chai?

Incredibile ma vero, la bevanda nazionale indiana prima dell’arrivo degli inglesi…si mangiava. Pare infatti che le foglie venissero consumate come verdura con aglio e olio o nelle zuppe.

Il tè veniva coltivato e gustato in Cina da diversi secoli, e la Compagnia delle Indie Orientali lo aveva importato con successo, intorno al 1600, in Gran Bretagna. La guerra anglo-olandese segna un periodo di enorme difficoltà per le importazioni cinesi, e gli inglesi decidono di tentare la coltivazione della pianta del tè sul suolo indiano. I primi tentativi sono fallimentari: le delicate piante cinesi non sopravvivono al caldo tropicale indiano. Nel 1823, Robert Bruce, maggiore dell’esercito britannico, fa una scoperta rivoluzionaria: in Assam esistono piante selvatiche di tè.

Queste piante sono resistenti, e pare che venissero già consumate dalla popolazione locale. Nel 1838 Robert Bruce spedisce in Gran Bretagna le prime ceste di tè raccolte in Assam, che verranno poi battute all’asta a Londra. È l’inizio di un commercio solido e florido e di quella che sarebbe diventata la regione di coltivazione di tè più grande del mondo: l’Assam diventa il centro del tè indiano, terra dove nasce una delle qualità di tè migliori in assoluto. 

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Come il chai diventa bevanda nazionale

Nasce così una storia d’amore che porta il tè a diventare la bevanda nazionale indiana: non solo l’Assam, ma anche altre regioni si aprono alla coltivazione di diverse specie di tè.

Il Darjeeling, il Dooars e Terai, il Kangra, il Munnar, in ogni angolo si stendono verdissime piantagioni di tè. La bevanda, inizialmente un rito solo per gli inglesi, diventa mano a mano un rituale immancabile anche per la popolazione indiana, facilitato dalla pubblicità e dall’introduzione delle pause per il tè nelle fabbriche e nelle miniere. Dopo l’indipendenza dall’Impero britannico del 1947 il popolo Marwari rileva la maggior parte delle piantagioni di tè appartenute alla Compagnia delle Indie Orientali, e la bevanda è entrata a tutti gli effetti nella tradizione del Paese. 

Il tè è la bevanda nazionale indiana che si gusta a tutte le ore, e che viene bevuta da persone di tutte le estrazioni sociali: agli angoli delle strane, cittadini di ogni tipo affollano i banchi a diverse ore del giorno per sorseggiare un caldo e profumato chai. 

Come si prepara il chai? 

Gli ingredienti sono pochi, e devono essere di ottima qualità. Foglie di tè nero di Assam, latte e spezie a piacere, cannella, anice stellato e cardamomo, ma anche chiodi di garofano, pepe, zenzero (ma quante sono le spezie utilizzate nella cucina indiana? Eccole qui.)

Per prima cosa, si porta l’acqua ad ebollizione con le spezie scelte; poi si aggiungono le foglie di tè e si lasciano in infusione alcuni minuti. Si filtra, si aggiunge il latte e si lascia riposare una decina di minuti. Ecco pronto un profumatissimo masala chai, ottimo in ogni momento della giornata.

 

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 Che viaggio affascinante alla scoperta della bevanda nazionale indiana. Vi aspettiamo il prossimo mese per scoprire altre tradizioni e altri gusti.

 

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